dialoghi e pareri, interviste

Dialogo con Giorgio Canali

Ho conosciuto di persona Giorgio Canali un po’ più di due anni fa, quando abbiamo entrambi partecipato a una serata riminese dedicata alle Murder Ballads di Nick Cave. Io, lui e una valente ciurma di musicisti che comprendeva anche Andrea Garbo e Vincenzo Vasi eravamo una sorta di backing band che faceva da colonna sonora alla recitazione dei testi di Cave, tradotti in italiano ed eseguita da altri musicisti (tra gli altri, Cristiano Godano, Omar Pedrini e Marco Parente). In quell’occasione ho avuto modo di apprezzare non solo uno dei pochi “eroi” del panorama musicale italico, ma anche una gran bella persona, solo in apparenza burbera e ruvida tanto quanto spassosissima e di cuore quando ci parli. Logico dunque pensare che, prima o poi, sarebbe stato un ospite perfetto per lo Zigomo Gelido: questione di tempo, ed ecco la chiacchierata con questo pezzo di storia del rock italiano (oltre alla sua attività solista con i Rossofuoco, basti citare la triade CCCP-CSI-PGR), un ottimo protagonista di un romanzo di Celine o di una di quelle serie tv americane che anche Giorgio adora, come leggerete più sotto.

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